Si avvicina inesorabilmente la data del 4 Marzo in cui i partiti raccoglieranno i frutti di una estenuante campagna elettorale volta ad ottenere sempre più consenso. E’ ormai chiaro come, per la nuova legge elettorale, le alleanze saranno determinanti, ma , fino ad ora, si sono viste più scissioni che unioni, minando seriamente la solidità del futuro governo con il rischio della necessità di nuove elezioni: il partito che infatti gode del maggior consenso secondo le indagini statistiche è il Movimento 5 Stelle che però si attesta su circa il 27% mentre per garantire stabilità servirebbe ottenere il 40% dei voti totali.
I Cinque Stelle hanno però sempre negato una possibile futura alleanza ma nelle ultime ore Di Maio ha contraddetto la sua precedente idea politica affermando così la possibilità di allearsi in caso il suo partito non riuscisse a raggiungere il 40% auspicato:
La più accreditata alleanza vedrebbe così l’unione tra Cinque Stelle e LeU, capeggiato da Pietro Grasso: gli uni vengono considerati la nuova forza del paese, gli altri la rinascita dei nostalgici; il binomio appare dunque antitetico ma la politica dei Cinque Stelle deve essere analizzata anche da un punto di vista ideologico come tendente ad un conservatorismo volto ad una restaurazione politica: ciò rende più verosimile l’alleanza tra queste due forze politiche poichè la “nuova” forza politica tende ad una politica protezionistica che guarda al passato, entrambe le parti dovrebbero trovare un piano politico comune ma sembra che lo stesso Di Maio, seguito da Di Battista, stia smussando gli angoli del programma politico.
Entrambi hanno infatti preferito non ritornare sul tanto dibattuto tema di una futura uscita dall’euro affermando che ormai non è più un tema “all’ordine del giorno”. Mentre Di Maio ha però aperto a possibili alleanze Di Battista afferma di non fidarsi di partiti esterni:
D’altra parte Grasso ha affermato di non precludere un’alleanza con i Cinque stelle:
Queste parole affermano così un’esclusione della destra in cui però lo stesso Di Maio potrebbe vedere un alleato nella figura di Salvini, giovando di una possibile divisione tra Lega e Forza Italia: uno scenario del genere non è però remoto in quanto continuano gli attriti tra le ambizioni di Salvini e di Berlusconi, e implicherebbe una possibile unione tra Forza Italia e Pd, riportando, di fatto, in vita il patto del Nazareno.