Da molti anni a questa parte, nella maggior parte delle famiglie, per non dire tutte, l’atto sessuale, o semplicemente la parola “sesso”, non vengono mai menzionati, se non di rado.
Chiedendo ad una qualsiasi persona, adolescenti o uomini/donne maturi/e, il perché di questo, tutti diranno di vergognarsi -ovviamente senza dare una valida spiegazione a queste vergogne- e continuando a parlare si scoprirà persino che, nonostante diversi o molti anni di convivenza, questo tassello, che non può essere definito di poca importanza, non è stato mai toccato, dunque non vi è stata mai nemmeno una discussione.
Per un genitore il problema non sorge fino a quando il figlio, ormai cresciuto, diventa un adolescente. Rendendosi conto dei vari cambiamenti del corpo e della crescita al livello mentale, i genitori sono quasi “costretti” ad affrontare l’argomento, quindi, si entra nel campo dell’educazione sessuale. L’educazione sessuale, infatti, tratta tutti quei temi che riguardano i rapporti, tra gli adolescenti, durante la loro maturazione sessuale; l’anatomia dell’apparato genitale, la pubertà e la curiosità dei ragazzi stessi sono le tematiche che, sicuramente, dovrebbero essere affrontate. La prima forma di educazione sessuale avviene nel contesto familiare e, successivamente, a scuola. Nell’età infantile sono i genitori che svolgono i ruolo di “informatori”, i quali dovrebbero soddisfare, in maniera opportuna, le prime curiosità, che non possono essere definiti di poca importanza. Negli ultimi anni anche le scuole si occupano dell’ educazione sessuale, infatti hanno creato dei corsi che si occupano esclusivamente di questo argomento, i quali iniziano quando i ragazzi frequentano la terza media fino ad arrivare al liceo, dove la questione dovrebbe essere approfondita in maniera più specifica.
Molti hanno affrontato questo argomento, un esempio è, il neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, Sigmund Freud. Egli afferma che:
La vera domanda che, però, sorge è: ”perchè genitori e ragazzi, in realtà, sorvolano questi argomenti?”
La risposta è che, alla base, vi è un concetto sbagliato, infatti l’atto sessuale è una cosa naturale e l’accoppiamento è alla base della vita. Ma se il sesso e la vita sono legati l’uno all’altro, perchè è sbagliato parlarne?