Il cinema gotico affonda le sue radici nel preromanticismo inglese; un nuovo gusto per scenari lugubri e malinconici fece il suo ingresso nella letteratura alla fine del 700 ( un esempio sono Il Castello di Otranto, Vathek, Il monaco); tale predilezione per il macabro ha proseguito nei decenni successivi; l’immaginario poetico gotico trova la sua più alta espressione nei racconti dell’orrore e del mistero di Edgar Allan Poe, sono da citare La maschera della morte rossa, il Gatto Nero, il Crollo di Casa Usher, Metzengerstein. Nonostante il gotico si sviluppi nel XVIII secolo, si riscontrano esempi notevoli anche nella letteratura precedente, come Doctor Faustus di Marlowe in cui la figura demonica di Mefistofele incarna l’agente attivo e insopprimibile che induce i personaggi alla perdizione e alla rovina.
La trasposizione cinematografica del genere ha rispettato l’interesse originario per i luoghi tenebrosi e per la civiltà medievale, quanto alle caratteristiche migliori sono da notare i conflitti interiori dei personaggi che spesso non trovano conclusione, la presenza di caratteri opposti costretti alla convivenza, raccapriccianti atti di violenza che sfociano nel sadismo, la perdita dell’identità e la frammentazione della personalità da parte del protagonista. Le prime pellicole gotiche derivano per lo più da romanzi precedenti, un esempio sono Frankenstein (1931), Dracula (1931), L’uomo invisibile (1933). Questi ultimi si caratterizzano per gli aspetti horror e fantascientifici e per le innovazione apportate al cinema, sia a livello tematico sia per quanto riguarda gli effetti speciali; a proposito di Frankenstein lo storico Rudy Behlmer disse:
Tra gli anni quaranta e cinquanta vennero fondate case cinematografiche, appositamente per la produzione di film gotici e horror; in quel periodo la Hammer Film Productions realizzò La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vampiro (1958), La mummia (1959). Negli anni sessanta il cinema gotico si concentra per lo più su caratteri ambigui che hanno subito in precedenza traumi emotivi e psichici, e si distinguono per la loro inquietudine, un turbamento ansioso che li spinge a commettere omicidi e violenze: Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), Psycho (1960). In particolare Che fine ha fatto Baby Jane? si distingue per i comportamenti al limite dello psicotico di Jane, ex bambina prodigio, colpevole di macabri omicidi.
Negli anni settanta subentra un insistente gusto per l’occulto; interventi di forze demoniache e la metamorfosi di personaggi innocenti in creature spettrali sono caratteristiche frequenti, degli esempi sono il Presagio (1976) e Rosemary’s baby (1968). Tra gli anni ottanta e novanta ebbero successo numerosi thriller psicologici come Shining (1980), tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King in cui viene ripreso il delirio omicida dei film precedenti, dove scompaiono gli scenari gotici medievali e si fa strada un macabro interesse per gli aspetti oscuri, inconsci e imprevedibili della psiche umana. Riguardo alla tematica scelta per Shining, il regista Stanley Kubrick disse:
Quanto al gotico degli anni duemila spicca Tim Burton, le sue pellicole si distinguono per gli scenari cupi e fiabeschi e per la presenza di personaggi singolari ed eccentrici, basti pensare a Edward mani di forbice (1990), La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd (2007), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), Alice in Wonderland (2010), Miss Peregrine – la casa dei ragazzi speciali (2016). I protagonisti dei film elencati sono per lo più individui lugubri, i loro atteggiamenti non suscitano disgusto o repulsione, ma piuttosto denotano una certa malinconia, una vaga tristezza, appaiono quasi compiaciuti della loro inquietudine e angoscia. Un ulteriore interprete dello stile gotico è Guillermo del Toro, il film Crimson Peak (2013), riassume tutte le peculiarità del genere: un castello in rovina, atmosfere oscure e uggiose, apparizioni di fantasmi, personaggi dall’aria tetra e misteriosa.